il marmo è perfetto nella sua imperfezione…
Sincèro dal latino SINCERUS, che gli antichi dissero composto di SIN-E senza e CERA cera, e quindi schietto, puro, senza finzione, senza artificio, non contraffatto… Riferito a persona, che nel parlare e nell’agire segue ed esprime ciò che sente o pensa, senza simulazione o finzione e senza reticenze…
Nell’antica Roma era uso nascondere le rotture nel marmo delle statue inserendo in tali fessure della cera che celava il difetto dando, apparentemente, l’idea di perfezione. Le opere di maggior pregio invece non venivano ritoccate, lasciandole “sin cera” a testimonianza che la bellezza non corrisponde necessariamente alla perfezione e che la sincerità d’animo e d’intenti ha un valore assai maggiore di una falsa perfezione.
Il marmo è unico e non si ripete, tutti lo imitano, invece il marmo non desidera assomigliare a nessun altro materiale.
Il marmo è naturale, non si fabbrica, si lavora.
Il marmo è riciclabile, può sempre essere riutilizzato. L’oggetto che vedi, un giorno potrà diventare pietrisco, mosaico, opus incertum, sottofondo stradale o componente per realizzare altri prodotti…
Invecchia bene, a differenza di altri materiali, la pietra naturale col passare del tempo acquista fascino, non sopravvive agli eventi ma li tramanda.